Lo spazio d’accesso e la facciata anteriore
Una recinzione costruita di parti a cancellata e di pieni murari, in alternanza, segna visibilmente l’accesso alla proprietà: il corpo allungato della villa a due piani, con torrette a pianta quadrata alle estremità, si erge a fondale dell’ampio spazio racchiuso longitudinalmente dai due corpi delle scuderie-deposito. E’ facile, ma non per questo avventato, supporre che lo schema a corte abbia i propri ascendenti in una preesistente sistemazione ed edificazione del luogo. D’altro canto è presumibile che quanto è giunto a noi sia il risultato di una progettazione almeno in parte condizionata dalla tradizione ambientale di disposizione ed uso dei corpi edificati. Il grande invaso, dalla cancellata sulla strada alla villa, rimanda ancora ad una impostazione a giardino, con filari laterali alberati, e la funzione di accoglimento e rappresentanza.
Gli schemi architettonici delle scuderie-deposito e della facciata principale della villa divergono alquanto, sia nella apparenza formale quanto nella sostanziale significanza. Tali difficoltà sono almeno in parte attribuibili sia ai tempi lunghi di costruzione dell’insieme, sia ai rimaneggiamenti subiti dalla residenza nel tempo, con particolare riferimento a quelli degli anni Trenta del nostro secolo.
Soffermiamoci sull’assetto esterno assunto dalla villa, elenchiamo dissonanze ed elementi dubbi, a nostro avviso interessanti:
la scala d’accesso a doppia rampa, geometrizzata e semplificata;
il basamento a scarpa dell’edificio, così rivestito;
la bugnatura liscia continua, della parte inferiore del corpo edilizio, di gusto tardo-neoclassico;
altrettanto dicasi per lo schema conferito ai finestrelli della cantina e del sottotetto;
e ciò vale ancora sia per lo schema delle finestre al piano inferiore con relativa inferriata e mancanza di ornamenti, quanto per lo schema delle finestre del piano superiore con relativa ornamentazione, compreso il timpano triangolare dell’apertura centrale sul balcone;
ancora neoclassicheggianti possiamo definire i dentelli della cornice di gronda della parte centrale della villa, in contrasto con la serie di mensole secentesche della cornice di gronda delle torri;
le trifore e le monofore novecentesche create nella parte terminale delle torri;
sorge inoltre il dubbio di una avvenuta sopraelevazione dei corpi angolari medesimi, la cui cornice di gronda avrebbe potuto trovarsi alla pari con quella centrale, ma l’apparente genuinità della cornice secentesca di cui detto, può contraddire tale ipotesi.
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